Cinque minuti di terrore, 12 vittime e 11 feriti, di cui 5 gravi ma non più in pericolo di vita. L’attacco messo a segno da tre uomini contro la sede del giornale, a Parigi, ha sconvolto la Francia. Killer incappucciati e armati hanno fatto irruzione nel giornale aprendo il fuoco con dei kalashnikov. Tra le persone che hanno perso la vita, 8 giornalisti, due agenti assegnati alla protezione del direttore, un ospite che era stato invitato alla riunione di redazione e il portiere dello stabile. Sono stati uccisi il direttore del settimanale, Stephan Charbonnier, detto Charb, e i più importanti vignettisti: Cabu, Tignous, Philippe Honore’ e Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia. Nell’attentato è rimasto ucciso anche l’economista Bernard Maris, azionista della testata parigina e collaboratore di France Inter. Anche una donna, Elsa Cayat, psicologa e psicoterapeuta, che teneva una rubrica ogni due settimane sul magazine.
Quindici minuti prima dell’attacco, il settimanale satirico aveva pubblicato sul profilo Twitter una vignetta su Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato islamico (Is). Il tweet mostrava una vignetta del leader dell’Is abu Bakr al-Baghdadi con una didascalia enigmatica: “Auguri. Anche a te, al-Baghdadi”, alla quale il personaggio replica: “la salute innanzitutto”. Non è chiaro se sia stato postato prima della sparatoria, certamente è stato pubblicato prima che si avesse notizia del massacro. Gli assalitori, stando al racconto di alcuni testimoni, hanno aperto il fuoco gridando: “Vendicheremo il Profeta” e “Allah u Akbar” (Allah è grande).
Il presidente francese, François Hollande, è arrivato sul luogo dell’attentato, in pieno centro di Parigi: “È terrorismo, non c’è dubbio”, ha detto il presidente, che ha espresso ”cordoglio per le vittime, sia giornalisti che poliziotti”. Hollande ha aggiunto che “diversi attentati sono stati sventati nelle scorse settimane”. Il capo dell’Eliseo ha invitato il Paese a mostrarsi unito: “Dobbiamo reagire con fermezza, ma con uno spirito di unità nazionale. Dobbiamo essere compatti, mostrare che siamo un Paese unito. “Bisogna dire basta all’ipocrisia e chiamare le cose con il loro nome: è una strage perpetrata dall’integralismo islamico”: lo afferma Marine Le Pen. La leader del Fronte esorta tutti i francesi a schierarsi per “la difesa della libertà di stampa” e , intanto, chiede il ripristino della pena di morte.
La Lega Araba e l’università cairota di Al Azhar, la massima istituzione religiosa dell’islam sunnita, condannano la strage. Per il segretario generale della Lega, Nabil al-Arabi, si tratta di un attacco terroristico che va condannato con forza”. Stesso concetto espresso dal rettore della moschea di Parigi, Dalil Boubakeur: “E’ una dichiarazione di guerra clamorosa. I tempi sono cambiati, stiamo entrando in un nuovo periodo di questo confronto”. “Siamo inorriditi dalla brutalità e dalla ferocia”, aggiunge Boubakeur, sottolineando di condannare “assolutamente” fatti di questo genere e di aspettare “dalle autorità le misure più adeguate. La comunità è esterrefatta da quanto è successo”. Per il segretario generale dell’unione delle moschee di Francia, Mohammed Mraizika: “Nulla, assolutamente nulla, può giustificare o scusare questo crimine”. L’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (Ucoii) esprime “costernazione e rabbia”.
Intanto ,sale il livello di allerta a Roma dopo l’assalto a Parigi. Sono stati potenziati i servizi di vigilanza agli obiettivi sensibili nella capitale e c’è una “particolare attenzione” verso le redazioni giornalistiche. Ma l’attenzione cresce in tutto il Paese: il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha convocato il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il Comitato, composto da tutti gli esperti di antiterrorismo delle Forze dell’Ordine e dell’Intelligence, deve esaminare con grande attenzione la minaccia terroristica. “Il livello di allerta è elevatissimo benchè non ci siano tracce concrete di segnali specifici di organizzazioni di eventuali attentati in Italia”.
Quello di oggi contro il settimanale satirico è l’attentato più cruento commesso in Francia dal 1961, ai tempi della guerra di Algeria. Un attentato dell’Oas anti-indipendenza provocò 28 morti il 18 giugno, quando una bomba colpì il treno Strasburgo-Parigi a Vitry-Le François.
Un vile attentato che fa tornare alla mente la profezia di Oriana Fallaci ,una grande Cassandra preoccupata per il destino dell’Europa. Forse stiamo per diventare Eurabia, prigionieri dell’integralismo islamico ,di una nuova Inquisizione che dall’undici settembre 2001 ci vuole bruciare come eretici, tentando di tagliarci le teste e tapparci le bocche.
Pericle, ad esempio , che si intendeva di libertà , amava dire che il segreto della libertà è il coraggio e allora, dato che ci proclamiamo democratici, continuiamo a scrivere, a denunciare, perché la vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire.
Beatrice Ciminelli