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Virna Lisi: una donna d’altri tempi

[di Vincenzo Ciminelli]

Qualche mese fa, scrivendo su Dante, citavo alcuni versi del Paradiso in cui si parlava della Firenze sobria e pudica, quando si conduceva una vita misurata; quando la donna non avea catenella, non corona, non gonne contigiate… non facea, nascendo, ancor paura la figlia al padre…”.
Bene, quando se ne è andata Virna Lisi, mi è parso subito calzante un paragone con la figura di donna cantata da Dante, perché questa donna, che non vorrei nemmeno chiamare “attrice”, incarna, a mio modesto parere, gli ideali di donna cui tutte quante dovrebbero ispirarsi e trarre esempio. Infatti, tutti i giornali e mass-media hanno fermato l’attenzione sul concetto di donna seria.
Aveva ricevuto una educazione tradizionale e ferrea che, stando alle sue parole, le era rimasta sempre addosso ed andava fiera di essere sempre stata quel tipo di donna di cui gli uomini dicono:” nun ce provà, lascia perde!” In un’intervista rilasciata molto tempo fa, affermava di essersi posta sempre questa domanda: “e se mi vedesse mio padre, mio marito, mio figlio? Ho detto tanti no, senza rimpianti”.
Amava molto la famiglia e diceva sempre di essere stata fortunata ad averne una come la sua. Rifiutò, e qui mi pare stia la sua grandezza, il ruolo di una Marilyn Monroe biondissima e inavvicinabile, che incarnasse la donna dei sogni; ma a lei piaceva stare in mezzo alla gente, a recitare il ruolo di una donna che piano piano , giorno per giorno, anche con l’avanzare dell’età e delle rughe, piace lo stesso .
Altro particolare interessante è il fatto di aver dichiarato di non saper usare tutte le tecnologie di oggi, iPhone, iPad , telefonini , andando con il ricordo ai giochi ingenui e creativi di una volta. È chiaro che il progresso avanza e che non si può restare ancorati al passato, però, dove è finita, oggi, la creatività dei bambini?
Nella famiglia aveva costruito la sua sicurezza, sia come donna che come attrice, tanto che della sua famiglia diceva: siamo forti, ma dobbiamo amare e sentirci amate. Non va bene che oggi siano tutte stakanoviste, preoccupate solo del lavoro. Sta qui il senso della misura: lavoro sì, ma senza trascurare la famiglia, donna sì, ma non diva di Hollywood. E poi, come dimenticare lo spot sul dentifricio del 1957 a Carosello: “con quella bocca può dire ciò che vuole”, che la rese simpaticissima e popolarissima.
Allo stesso tempo, anche sul set era rigorosa, quasi prussiana, ma accogliente, umanissima e antidiva.
Diceva di essere stata fortunata ad essere bella, perché la bellezza è un dono di natura. Infatti, era nemica del lifting, perché aveva paura di non riconoscersi e soprattutto che non la riconoscessero i nipoti. Le rughe devono raccontare chi sei, come diceva anche Anna Magnani. Ha detto molti no, anche a uomini famosi ed importanti, sia in campo cinematografico che sociale.
Cristina Comencini, regista che l’ha diretta negli ultimi film, afferma che Virna Lisi , quando rifiutava qualcosa , lo faceva per il piacere di stare a casa, di andare a cena con le amiche, di giocare a carte, di fare passeggiate in tutta tranquillità. Infatti, lasciò Hollywood che la voleva solo “pupattola bionda” e puntò tutto sul proprio talento, sulla sua grande forza d’animo e sul suo rigore.
Care donne, di tutte le età, vorreste anche voi identificarvi con Virna Lisi?

Vincenzo Ciminelli