SAN SEVERINO LUCANO [.com]

Un serio messaggio al mondo della politica

Dalle urne dissigillate il verdetto ben noto. L’attuale momento storico, segnato da eventi epocali, inediti, di singolare rilevanza sociale, economica e politica, costituisce per tutti gli italiani un forte richiamo alla riflessione, all’impegno concreto, consapevoli delle formidabili sfide che emergono dai <<segni dei tempi>>.  
Emerge un forte invito al cambiamento e al rinnovamento morale dopo le “gravi e sconcertanti” vicende che hanno sconvolto il mondo politico.
Tutti parlano di riforme in un’Italia che cerca i cambiamenti. Un rinnovamento che deve attuarsi prima nell’individuo, essendo l’individuo e lo Stato elementi indissociabili. Per assicurare un’uscita non fittizia dalle difficoltà sono necessari, non meno delle misure istituzionali, la presenza e l’impegno di forze spirituali e culturali, e poi anche sociali e politiche. E’ opinione corrente che siamo il <<Paese degli scandali>>: che scoppiano incessantemente, fanno grande rumore, provocano sacri furori e poi tranquillamente vengono dimenticati.
La nostra Patria purtroppo sta vivendo un momento di crisi, che non tocca solo gli aspetti più appariscenti ed immediati della civile convivenza, ma raggiunge i livelli profondi della cultura e dell’ethos collettivo, della politica, della moralità.
Il dilagare della delinquenza non è che il frutto ed il risultato di una profonda corruzione morale, che ha minato le fondamenta stesse del vivere civile proprio per la sua idolatria del benessere e, in particolare, del danaro. Però dobbiamo avere profonda fiducia nel popolo italiano; esso saprà trovare, nel patrimonio di saggezza e di coraggio di cui dispone, le risorse necessarie per superare la situazione difficile che sta attraversando.
Esortiamo pertanto l’Italia  a non disperdere la sua grande eredità di fede e di cultura, a conservare e a rendere sempre più operante e vitale la sua unità di nazione, superando l’insidia dei particolarismi sia corporativi, sia locali e territoriali.
I cambiamenti culturali della società poi spingono la stessa Chiesa a rinnovare metodi pastorali e ad aprirsi verso nuovi orizzonti. Per il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, la situazione determinatasi col voto <<certamente è un grande, serio messaggio per il mondo della politica, su cui bisognerà che i responsabili, quindi gli interessati più diretti, riflettano seriamente>>.
Occorrono personalità che sappiano guardare ed operare per il bene comune come servizio di solidarietà e di carità. La vita delle comunità deve avvantaggiarsi dell’apporto positivo di ogni membro, perciò nel corpo sociale e politico non possono esserci cellule estranee, non si possono operare forze centrifughe, quindi tutto deve essere avviato verso la solidarietà e verso  relazioni reciproche.
Ribadiamo ancora una volta: urge offrire il più valido contributo allo sviluppo della società italiana e della stessa democrazia vivendo le grandi responsabilità.
La responsabilità implica un’attenzione su quanto si fa ed esclude quindi l’improvvisazione, la superficialità, l’indifferenza. E’ uno stimolo alla serietà e all’impegno ed esige riflessione e consapevolezza. Sono tutte conseguenze preziose che consentono all’uomo un uso migliore delle proprie risorse.
Occorre recepire gli appelli al rinnovamento nella moralità e nella legalità, al perseguimento del bene comune in spirito di solidarietà, alla coerenza con la fede in ogni ambito della vita, all’attenzione privilegiata verso le fasce più bisognose della popolazione.
Il rinnovamento non è rimesso alla discrezione o all’arbitrio di nessuno e di nessuna cosa: è sollecitato, sì, dai segni dei tempi, ma deve inequivocabilmente fondarsi sulla roccia di salde convinzioni e di una volontà veramente risoluta e decisa.
Se gli uomini politici hanno un orientamento giusto, esso avrà un impatto globale e tutta l’umanità riceverà impulsi positivi.
La crescita e l’occupazione dell’Italia e, in particolare del Mezzogiorno, sono obiettivi prioritari per superare l’attuale congiuntura sfavorevole.
Lo sviluppo del Sud è distorto, dipendente e frammentato, perchè il consumismo, la cultura della massificazione sono passati in modo prepotente dando una parvenza di modernità senza un autentico sviluppo umano, economico e sociale, producendo un processo di disgregazione e di disuguaglianza dei modelli culturali propri delle regioni meridionali, che hanno importato modelli di organizzazione industriale senza sufficiente attenzione alle realtà locali, per cui hanno provocato l’ambivalenza di un tipo di sviluppo in cui i modelli economici importati non si sono integrati in quelli socio-culturali del Sud.
Che dire della Basilicata? Qui il reddito pro-capite è di appena € 14274, è uno dei più bassi d’Italia; a Potenza ben 4500 famiglie non arrivano a fine mese. L’economia lucana arranca. Allora, un fisco giusto, non vessatorio né ricattatorio, è strumento decisivo di regolazione dello Stato sociale, insieme a un sistema sostenibile di previdenza. Entrambi devono essere servi certi e non un minaccioso assillo.
Cari politici ovvero responsabili della cosa pubblica: adesso è l’ora dei fatti. Passata è la tempesta di parole e di promesse, che hanno accompagnato la fase pre e post elettorale (speriamo che si formi subito il nuovo governo!…).
E’ venuto il momento di pensare alle cose concrete, di confrontarsi sui problemi reali, archiviando le polemiche che prima – e purtroppo anche oggi – stanno caratterizzando una delle fasi politiche più tormentate e più combattute della storia repubblicana.

Don Camillo Perrone, Parroco emerito di San Severino Lucano