SAN SEVERINO LUCANO [.com]

Succede altrove

Spesso pensiamo che certi fatti sconcertanti, trasbordanti di macabro orrore, possano accadere altrove, in un cinico luogo immaginario, nel quale i nostri affetti più cari non possono accedervi e non certo in un piccolo paesino come il nostro, dove ci si conosce tutti, dove sembra che ognuno di noi abbia quasi il “controllo della vita degli altri”.
Accade però che “quell’altrove” diventi il tuo paese quando la protagonista di un efferato omicidio ne è sua figlia. È successo nel 2018 per Antonietta Ciancio e succede oggi per Maria Adalgisa Nicolai.
Sono belle le donne della nostra comunità. Sono belle le nostre nonne, le nostre mamme e le nostre figlie. Donne che hanno saputo sempre adeguarsi ai tempi cercando di mediare tra il perbenismo imposto da un piccolo centro di tradizione culturale maschilista e il mondo in cambiamento. Sono donne capaci di sacrificio, affrontato con dignità e onestà.
Adalgisa apparteneva a quelle donne che hanno tracciato la loro strada grazie alla loro intelligenza, tenacia e sacrificio. Ricercatrice all’Università Federico II di Napoli era partita come tante per studiare e come tante viveva lontano da casa per lavoro. Adalgisa era una di quelle figlie di cui vanno fieri i genitori dalle umili origini che riconoscono nella cultura la vera ricchezza della propria casa. Sembra assurdo che la vita di donne tanto intelligenti, capaci e indipendenti, possa essere stroncata dalle mani violente di un uomo. Eppure capita, ogni donna può diventare vittima, al di là di ogni età e condizione sociale e culturale.
Oggi tutte noi donne siamo Adalgisa perché tutte tentiamo di immaginare come diventano gli occhi di un uomo che sta per massacrarci, quale fuoco infernale possano mai contenere. Tutte diventiamo piccole all’idea che le mani dell’uomo che amiamo arrivino a stritolarci corpo e anima assieme, fino a toglierci il respiro della vita per sempre. Noi che siamo cresciute pensando che tutti gli uomini fossero degli eroi come i nostri papà, o delle creature da accudire come i nostri fratelli, o compagni di viaggio come i nostri amici, noi che amiamo come se avessimo la vita in grembo, sempre, ad ogni età: noi non ci rassegniamo a tanta crudeltà.
Per gli uomini oggi Adalgisa è loro moglie, madre, sorella e figlia perché oggi è simbolo del dolore da cui proteggere le loro donne. Saranno al sicuro le loro donne, nel momento in cui i padri educheranno i figli maschi a controllare la rabbia, a smorzare il senso del possesso e ad amare davvero, di un amore sano, spoglio di egoismi, gelosie, possesso, prevaricazioni e violenze. Saranno al sicuro le loro donne se ogni mamma insegnerà alle proprie bambine a non elemosinare amore, a farsi rispettare, a vivere con dignità ogni tipo di rapporto umano. Non è una soluzione questa ma una speranza perché la vita è fatta di alcune striature inafferrabili che ci lasciano nell’impotenza più assoluta.
Carmela De Marco

panchinarossa