Ieri mattina, nella Chiesa Madre Maria Santissima degli Angeli di San Severino Lucano, si è svolta la cerimonia per celebrare il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. In questa occasione era d’obbligo, ricordare, tutti i concittadini che hanno servito l’Italia, con coraggio e dedizione tali, da sacrificare le loro vite. Il ricordo e la riflessione. Questi i temi caratteristici di oggi. Ad aprire le celebrazioni, è stato il parroco, don Antonio Lo Gatto, celebrando la Santa Messa, con la partecipazione del Sindaco Dott. Giuseppe Ciminelli, delle Autorità civili e militari. Presenti, inoltre, gli alunni delle Scuole, accompagnati dai loro Insegnanti e numerosi cittadini. Don Antonio, rivolgendosi ai più giovani, futuro di San Severino Lucano, ha spiegato loro, che la guerra non appartiene solo al passato. Purtroppo e le vicende di questi giorni, con i tragici scontri tra Israele e la Palestina lo dimostrano. Il conflitto può assumere varie sembianze: può essere “guerra,” con le sue conseguenze disastrose, e più lontano da noi, oppure manifestarsi nella forma che ci è più familiare, con il “litigare” e non augurare il bene all’altro. In questa occasione, anche noi diventiamo operatori di guerra. Così, per conquistare la Pace perduta, spiega ancora Don Antonio, occorre chiedere scusa ed ottenuto il perdono, è fondamentale donare il bene anche se non ricambiato. Ognuno di noi deve essere “martire”per difendere la pace, dono di Dio, e la giustizia. Dobbiamo seguire l’esempio dei nostri concittadini caduti in guerra. Terminata la funzione religiosa, si è passati alla benedizione e deposizione della corona di alloro, al Monumento dei ai Caduti. Il Sindaco, ha spiegato ai giovanissimi che l’articolo 11 della nostra Costituzione sancisce che: “ L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. Il poeta Ungaretti, divenuto esempio per tutti, grazie alla descrizione delle sofferenze patite in guerra nelle sue opere, in maniera realistica e toccante. Questo quanto ha dichiarato il Sindaco durante il suo intervento.
Al termine della cerimonia gli alunni delle scuole, hanno ricordato i caduti e dispersi, nostri concittadini, pronunciando i loro nomi.Toccante, poi, la narrazione della triste storia del Milite Ignoto ed ancora più emozionante, la lettura di alcune delle lettere dei soldati dal fronte. Ragazzi, adulti e tutti noi, cerchiamo di ricordare bene le parole ed i fatti narrati oggi e di non dimenticarli domani! Cerchiamo di essere operatori di pace. Rosanna Viceconti