SAN SEVERINO LUCANO [.com]

Presentate a San Severino Lucano,le ultime opere letterarie di don Camillo Perrone

Presentate a San Severino Lucano le ultime due fatiche letterarie di don Camillo Perrone: “Beni storico-artistico ambientali di San Severino Lucano” e “il Santuario della Madonna di Pollino”. Un doppio vademecum per chi vuol conoscere bene o meglio le ricchezze della cittadina del Pollino. “un’agenda pratica e attraente sui beni di San Severino, ha detto il parroco don Nicola Modarelli, da anni, ha continuato, don Camillo si cimenta nel tentativo di invogliare i suoi concittadini a conoscere il proprio patrimonio culturale” ma è anche “un vademecum che intende aiutare quanti si addentrano nel nostro paese”. “don Camillo, ha detto il sindaco Franco Fiore, ci ha fatto un altro regalo, ci ha regalato ancora un’espressione della sua cultura e del suo legame con San Severino, con questo opuscolo fa una sintesi delle caratteristiche, delle attività produttive, culturali, della natura, essendo uomo di chiesa esalta alcuni valori come ad esempio la famiglia. Nell’opera traspare la visione dell’autore sullo sviluppo di San Severino ossia il turismo, è presente l’invito alla promozione del territorio ma anche delle possibilità offerte dal turismo”. “Nel libro don Camillo non ha tralasciato niente, ha indicato tutto ciò che il turista trova, finanche i numeri e gli indirizzi utili, ha detto l’editore Mimmo Sancineto, questo significa che la sua sensibilità è grande, ha fatto un lavoro minuzioso per far capire che ogni pietra è importante per la storia di un paese”. Parole di apprezzamento sono state espresse anche da Mons. Francesco Nolè, vescovo di Tursi Lagonegro che ha concluso i lavori “bisogna ringraziare, don Camillo, ha detto il presule, perché ha profuso amore alla chiesa, alla cultura e al suo paese. Ciò lo fa scrivere con il cuore. È una vera propria memoria storica”. L’autore dal canto suo ha tenuto una meditata relazione durante la quale ha tra l’altro parlato della sacralità nelle sue forme visive, iconiche e artistiche e dei beni culturali locali, ha messo in evidenza uno spaccato di storia locale legato al patrimonio della cittadina, e ricordato che la civiltà di un popolo si misura dall’impegno nel custodire e difendere i beni che possiede, nel proporli alla considerazione e all’ammirazione degli studiosi sottraendoli all’usura del tempo e all’oblio degli uomini, perché essi sono l’oblio della vita. Per quanto riguarda il Santuario, don Camillo, ha affermato che esso è “il faro spirituale che irradia la sua luce esercitando un’attrattiva potente, un richiamo a respirare le aure balsamiche dell’anima. Punto di incontro tra Madre e figli per un dialogo e per uno scambio di doni, il più intenso, il più salutare. Un ricco buffet ha concluso il pomeriggio di studio sui beni culturali locali e sul Santuario della Madonna del Pollino, alla luce del codice di diritto canonico.

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