L’iniziativa patrocinata dall’amministrazione comunale di San Severino Lucano, guidata dal sindaco Saverio De Stefano, rientra nel calendario di animazione e attrazione predisposto per l’autunno.
Il testo è stato allestito secondo l’impostazione classica, senza apportare notevoli stravolgimenti e assicurando una fedeltà al testo classico originale.
La scena si svolge a Corinto, dove Medea, suo marito Giasone ed i loro due figli vivono tranquillamente. La donna ha aiutato il marito nell’impresa del Vello d’oro, abbandonando così il proprio padre, Eeta. Il vello d’oro era, secondo la mitologia greca, il vello di ariete d’oro capace di volare, che Ermes donò a Nefele e che fu, in seguito, rubato da Giasone.
Dopo dieci anni, però, Creonte, re della città, vuole dare sua figlia Creusa in sposa a Giasone, dando così a quest’ultimo la possibilità di successione al trono. Giasone accetta, abbandonando così sua moglie Medea.
Vista l’indifferenza di Giasone, malgrado la disperazione della donna, Medea medita una tremenda vendetta. Fingendosi rassegnata, manda in dono un mantello alla giovane Creusa, la quale, non sapendo che il dono è pieno di veleno, lo indossa per poi morirne fra dolori strazianti. Il padre Creonte, corso in aiuto, tocca anch’egli il mantello, morendo.
Ma la vendetta di Medea non finisce qui. Per assicurarsi che Giasone non abbia discendenza, uccide i figli avuti con lui, condannandolo all’infelicità perpetua.
Il dramma di Medea, dicono i promotori, è universale, non ha tempo né linguaggi, si “rivive”.
Una donna viene tradita e reagisce.E’ la forza della scelta, il desiderio profondo di giustizia.
L’appuntamento con uno dei personaggi più celebri del mondo classico, per forza drammatica, complessità ed espressività, è a Mezzana domenica alle 18,30.
Fonte: www.sanseverinolucano.info